Vedo già alcuni volti inorridire per questa notizia, è vero, ormai l’incredulità è rimasta dietro le nostre spalle, ben poco riesce più a stupire, ma per indignarsi si è sempre disponibili.
Durante una recente conferenza a Boston, inerente argomenti di sintesi biologiche, l’intervento di una biologa scuote la platea con la rivelazione di un nuovo piano di ricerche, in verità già in corso.
Pamela Silver, Professoressa del Dipartimento di Biologia presso l’Harvard Medical School, i cui studi si concentrano sui cianobatteri e sintesi biochimiche, rivela la bizzarra associazione fra le suddette alghe azzurre e un pesce, coniugati forse nel tentativo di accrescere le potenzialità di assimilazione energetica del vertebrato, o chi per esso…
All’atto pratico, un embrione di pesce zebra è stato impiantato con alcune cellule di cyanobacteria fluorescenti. La trasparenza di questi pesci li rende candidati ideali per questo tipo di ricerche, nonostante l’ovvio disappunto delle cavie utilizzate, ma tantè.
Sorprendendo gli stessi ricercatori, la creatura sopravvive e si sviluppa, come anche i batteri fluorescenti, o ciò che ne rimane. Pam ricorda che quando utilizzarono l’E. coli, i pesci esplosero, evidentemente la tolleranza ai cianobatteri è più elevata.
Al momento, il sistema biologico non possiede una resa energetica sufficiente per il sostentamento autonomo del pesce, ma i ricercatori stanno sperimentando diversi approcci di ingegneria genetica per aumentarne l’efficienza.
Il video che segue mostra un embrione del pesce zebra (in verde) inoculato con i cianobatteri fluorescenti fotosintetici (in rosso).