
Un metalloenzima a base di nichel. Imagecredit: Wikimedia Commons
Le parole definiscono il mondo. Se non ci fossero le parole, non avremmo la possibilità di parlare di niente. Ma il mondo gira e le parole stanno ferme. Le parole si logorano, invecchiano, perdono di senso, e tutti noi continuiamo ad usarle senza accorgerci di parlare… di niente.
Tutti noi ce la prendiamo con la Storia, ma io dico che la colpa è nostra. E’ evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra. Ma cos’è la destra? Cos’è la sinistra?
Così esordì il Signor G negli anni ’90, durante uno dei suoi memorabili spettacoli, rimarcando che la distinzione fra destra e sinistra è solo un astuto espediente costruito apposta per farci perdere di vista gli obiettivi prioritari. Ma questa è un’altra storia, e richiederebbe un’altra sede per essere sviluppata opportunamente. Tuttavia anche in chimica alcuni composti possono avere tendenze di destra o di sinistra. Non solo, tali composti spesso sono indistinguibili tra loro a meno di una piccola differenza nelle proprietà fisiche, come ad esempio la capacità di “dirottare” verso destra oppure a sinistra un fascio di luce polarizzata.
In molti casi però, solo una delle due forme è di interesse per l’impiego nel settore sanitario, in quello agricolo o alimentare, mentre la sintesi chimica ha lo svantaggio di produrre entrambe le forme molecolari in un miscuglio chiamato racemo, in cui la separazione tra i due enantiomeri presenta qualche difficoltà. La natura invece è molto più efficiente in questo tipo di sintesi, e per questo motivo i ricercatori hanno pensato di sfruttare gli enzimi per ottenere selettivamente uno o l’altro prodotto. Naturalmente questo percorso non era privo di ostacoli e difficoltà, anche se forse siamo arrivati ad una promettente svolta.
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