Sull’estetica delle molecole, ovvero può una molecola essere sexy?

lovelychemistryLa bellezza è una caratteristica che fornisce un’esperienza percettiva di piacere e soddisfazione, indipendentemente dal tipo di oggetto a cui viene attribuita, ma a esclusiva discrezione dell’osservatore. La bellezza ideale è un’entità degna di ammirazione, oppure possiede caratteristiche condivisibili che tendono alla perfezione. Ma cosa rende bella una molecola? Possiamo solo ridurci ad una mera semplicità come una struttura perfettamente simmetrica, oppure potrebbe essere coinvolta una complessità estrema, come la ricchezza di dettagli strutturali necessari ad una specifica funzione?

Talvolta la bellezza di una molecola può essere palese, come nel caso evidente del fullerene, o ancora meglio del kekulene, ma in altri casi è nascosta, camuffata per essere rivelata alla giusta occasione o all’osservatore più attento. Anche la novità, la sorpresa o l’inaspettata utilità possono giocare un ruolo nell’estetica molecolare, come avremo modo di esplorare solo continuando a leggere.

Nei testi scientifici non è facile trovare esempi di affermazioni imprudenti del tipo “quella bellissima molecola sintetizzata dal gruppo di ricercatori…” o “il fascino della struttura molecolare risiede nella coordinazione dei legami …”, dove il descrittore emozionale sarebbe inutile oltre che probabilmente del tutto soggettivo e inopportuni. Per questo motivo i giudizi estetici nella chimica acquisiscono una dimensione decisamente popolare, quasi folk, per una sottocultura formata da chimici che tentano di esplorare razionalmente gli attributi della bellezza applicata alla propria mercé. Una ricerca che potrebbe ricalcare perfino antichi rituali e costumi tribali nell’intento di disseppellire ciò che il significato della bellezza in chimica assume nell’improbabile natura di un’indagine antropologica.

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Il botulino trasforma gli uomini (e le donne) in algidi Vulcaniani!

Il cosiddetto “botulino“, chiamato anche “Botox”, è una tossina, una proteina neurotossica che viene prodotta da un batterio, il Clostridium botulinum. Questo batterio, responsabile di quella grave intossicazione alimentare chiamata botulismo, produce uno dei veleni naturali più potenti fra quelli conosciuti, ed è la proteina più tossica esistente.

Considerata anche come arma chimica minore, la tossina botulinica ha trovato impiego per la terapia di alcune serie patologie, come l’acalasia, la distonia cervicale o il trattamento della spasticità, ma l’uso più noto è sicuramente quello adottato in medicina estetica, per un effimero miglioramento temporaneo delle rughe di espressione fra le sopracciglia (linee glabellari) e altri inestetismi.

Alcuni ricercatori hanno di recente studiato gli effetti del Botox,  scoprendo che la paralisi dei muscoli facciali può ridurre il feedback sensorio al cervello, che a sua volta riduce l’intensità delle reazioni emotive, soprattutto per gli stimoli moderatamente positivi.

Joshua Davis, uno psicologo del New York Barnard College, afferma che una persona trattata con Botox può rispondere ad uno stimolo emotivo, ma la capacità limitata di modificare le espressioni del viso porta ad un feedback, una risposta alla paralisi verso il cervello,  diversa e limitata a causa di questa inespressività acquisita artificialmente. Davis riferisce che questo effetto ha permesso agli scienziati di progettare un test sull’ipotesi del feedback facciale (FFH) che suggerisce come le espressioni facciali possano influenzare l’intensità dei sentimenti in risposta alle esperienze emotive.

Il dottor Davis, Ann Senghas, e altri colleghi hanno studiato un campione di persone in trattamento con Botox, mostrando a ogni soggetto  video con contenuti che scatenano l’emotività prima e dopo le iniezioni. Una parte del gruppo è stato trattato con Restylane (nome commerciale dell’acido ialuronico), alternativa che viene iniettata nelle rughe del viso e delle labbra per contrastare il decadimento della pelle, ma che non limita il movimento del muscolo. Tuttavia, anche questo metodo è affetto da molte criticità.

I risultati, pubblicati sulla rivista specializzata Emotion, indicano che i pazienti accusano un “significativo calo complessivo nella forza dell’esperienza emotiva” rispetto al gruppo trattato con Restylane. La risposta a videoclip con immagini di positività si riduce particolarmente  dopo le iniezioni, mentre il gruppo trattato con Restylane non ha manifestato una ridotta risposta emotiva, anche se ha mostrato un aumento inaspettato delle reazioni in risposta a videoclip negative.

Le iniezioni di Botox sono state le procedure estetiche non chirurgiche più comuni negli Stati Uniti nel 2009, secondo l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery.

In altre parole, è accettabile sacrificare l’emotività per una mera ed evanescente illusione di bellezza? Un atto egoistico che si propone esclusivamente di appagare e soddisfare l’ego, stimolando l’emotività altrui indossando una maschera che falsa il nostro aspetto, non potrà mai essere una soluzione intelligente. Se invece desiderate diventare un algido vulcaniano, privo di qualsiasi sfumatura emotiva, allora fate pure, la cosa non vi sfiorerà neppure. Dopo.

Fonte: PhysOrg