Blog scientifici alla riscossa … o allo sbaraglio?

imagePer nulla rassegnati ad una tendenza decadentistica tutta italiana che privilegia il calcio ed il gossip in luogo della cultura e delle nozioni scientifiche, un manipolo di audaci volontari della tastiera divulgativa da anni cercano di infiltrarsi tra le fila dei siti più blasonati, nell’arduo tentativo di portare alla ribalta i temi della scienza con la passione e l’impegno che solo importanti motivazioni idealistiche possono giustificare. Il fatto è che nonostante l’enorme capacità di condivisione che offrono i social network e con rare eccezioni valorizzate dai media tradizionali, la maggior parte di queste opere rimangono circoscritte affondando nella propria nicchia e difficilmente ottengono il numero di letture che si meritano, una prerogativa complicata dalla scarsa cultura del navigatore medio e dall’isolamento spesso intriso da snobismo in cui giace la categoria.

Al contrario di quanto accade nel mondo anglosassone, dove un blog viene tranquillamente inserito nei curricula e spesso viene riconosciuto istituzionalmente, qui da noi l’incentivo è composto semplicemente dalle motivazioni personali, una sorta di missione autonoma che mira alla divulgazione delle proprie esperienze per la quale le difficoltà dei blogger si palesano soprattutto quando queste vengono considerate dagli stessi scienziati come attività poco nobili, e con loro gran parte degli utenti di internet che vivono nello stesso infondato pregiudizio.

Il chimico impertinente è un blog giovane, ma dal suo insediamento in quel propizio maggio del 2010, ha raccolto in un censimento appositamente dedicato, oltre 300 blog scientifici, un numero che è destinato a crescere costantemente nonostante l’estenuante concorrenza dei siti professionali e la scarsa diffusione al di fuori di un settore forse un po’ troppo di nicchia. Un destino che tuttavia potrebbe cambiare presto se le tendenze si allineeranno con quelle del resto del mondo, dove all’universo dei blog si guarda sempre più con fiducia e simpatia, al punto che sono stati perfino pubblicati diversi articoli scientifici peer reviewed che li esaminano esaltandone le potenzialità divulgative nell’ottica di una maggiore e più efficace popolarizzazione della scienza e che nella maniera più amichevole e informale possibile rendono accessibili al grande pubblico argomenti ostici che spesso sono appannaggio esclusivo degli addetti ai lavori.

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La chimica ristrutturata su Wikipedia

Lo scambio del sapere e delle esperienze è il solo sistema che possiede una cultura per evolversi, evitando di ristagnare entro i confini dell’ignoranza portatrice di discriminazioni e di pericolose illusioni per il volgo. Il sapere libero comporta tuttavia qualche illuminato compromesso, come molti detrattori di Wikipedia amano evidenziare, ma i punti a sfavore sono ben poca cosa se rapportati agli immensi benefici che un oracolo del sapere come questo ci garantisce tutti i giorni, senza pretendere in cambio alcunché.

Non essendo però una fonte primaria, certamente è necessario che questi limiti non vengano sottovalutati, e bisogna tenerne conto seriamente per evitare problemi ancor più seri. Se per esempio un giorno dovessi decidere di preparare 100 grammi di nitroglicerina, e consultando la pagina di Wikipedia mi viene suggerito di portare il contenitore a bollitura incipiente, perché un vandalo ha pensato bene di fare una goliardata poco prima, beh, penso che potrei anche risentirmi parecchio verso quel sito, bollandolo sicuramente come inaffidabile, sempre che io sopravviva… !!

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Il barometrista impertinente

A volte anche la domanda espressa nella forma più semplice può dare luogo ad impreviste ambiguità che portano a fronteggiare dilemmi morali di ardua soluzione.

Ecco come un brillante studente potrebbe mettere in crisi l’esaminatore che incautamente proponga un quesito senza troppi vincoli, e che ben si presta all’interpretazione dell’alternativa, nemica del conformismo e vanto di chi sa pensare fuori dagli schemi.

Durante una sessione di un esame di fisica, un docente era fermamente intenzionato a rimandare un ragazzo per la risposta data a una domanda, una risposta del tutto impertinente…

Lo studente sosteneva invece di meritare il massimo dei voti, se il sistema non fosse stato truccato per mettere in condizione di svantaggio gli esaminandi. Lo studente e l’insegnante quindi si misero d’accordo per accettare insindacabilmente il giudizio di un terzo “arbitro” imparziale che valutasse la sua risposta alla domanda, “come è possibile misurare l’altezza di un edificio utilizzando un barometro?”

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