Le tre R del farmacologo etico

L'alba del pianeta delle scimmie. Non è necessario che la fantascienza diventi realtà ogni volta...

L’argomento è spinoso, il dibattito è aperto e vivace più che mai. Come molti possono immaginare, nel mondo ipertecnologicamente avanzato in cui viviamo, dove la scienza ha compiuto enormi progressi in tutte le direzioni, non è più possibile rassegnarsi al fatto che la sperimentazione animale sia ancora del tutto insostituibile.

Non è una questione di soldi, anzi come vedremo l’impegno economico per l’impiego di cavie per testare un farmaco è molto elevato, ma secondo una gran folla di eminenti esperti, seppur loro malgrado, ancora non esistono alternative valide alle sperimentazioni in vivo in quanto esse rappresentano l’unica opportunità per apprendere e confermare l’efficacia di una nuova molecola.

Infatti, come sostiene Derek Lowe, per tutto ciò che sappiamo sulla biochimica, sulla fisiologia e per quanto riguarda la biologia in generale, i sistemi viventi sono ancora troppo complessi per noi da semplificare con un modello. Siamo molto più ignoranti di quanto sembriamo.

Questo tuttavia non significa affatto che non sia possibile immaginare un miglioramento…

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La previsione degli effetti delle molecole bioattive

Nel romanzo “The Minority Reportdi P.K.Dick la prevenzione dei crimini era affidata ad una squadra di tre mutanti, i precog, veggenti in grado di prevedere il futuro, anche se non tutti lo prevedevano allo stesso modo. Nel mondo reale, sostituendo il crimine con la malattia, diventa invece sempre più realistico l’impiego dell’analisi predittiva come modello di ricerca per la caratterizzazione delle attività biologiche di molecole naturali e artificiali, rivolto alla creazione di nuovi farmaci e principi attivi dalle proprietà inedite.

Il coinvolgimento di diverse aree di competenza come la chimica, la biochimica, la biologia molecolare, l’immunologia e naturalmente la bioinformatica naturalmente richiede la stretta collaborazione di esperti in ciascun campo specifico e la crescita dell’interesse per le parole chiave “predictive analytics” è evidente, soprattutto in questi ultimi due – tre anni, e non solo in campo terapeutico, occupando sempre più spazio anche nelle pubblicazioni scientifiche con impact factor assolutamente rispettabili.

ResearchBlogging.orgIn linea generale, esaminando la letteratura disponibile sull’argomento, è possibile accorgersi che molti prodotti naturali, come gli estratti o gli oli essenziali, spesso rivelano nuove e interessanti proprietà terapeutiche, esprimendo ad esempio attività antitumorali, antivirali, antiinfiammatorie e altro ancora.
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