La NASA annuncia piogge di rane a pois e cumuli di elefanti rosa per il 2013!

Orde di elefanti dal cielo...

Non ci credete? Beh, a dirlo è stato proprio il suo portavoce in persona, che mi ha passato la notizia sottobanco, e ha aggiunto ulteriori succulenti e incredibili retroscena. Ci saranno tempeste di piume, venti eolici, uragani di solerzia, sballi entropici, le crune entreranno nel mondo dei cammelli e Emilio Fede diventerà direttore del TG3.

Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, anche i muti potranno parlare mentre i sordi già lo fanno. E si farà l’amore ognuno come gli va, anche i preti potranno sposarsi ma soltanto a una certa età. E senza grandi disturbi qualcuno sparirà. Saranno forse i troppi furbi o i cretini di ogni età.

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The plankton paradox (il paradosso del plancton)

Diatomee marine osservate al microscopio. Imagecredit: Wikimedia Commons

Sembra il titolo di un episodio della divertentissima serie televisiva Big Bang Theory, ma il paradosso del plancton in oceanologia descrive la paradossale situazione in cui una serie limitata di risorse (luce e sostanze nutrienti) provoca lo sviluppo di una gamma molto più ampia di microorganismi acquatici.

Il paradosso è in palese contraddizione con il principio di esclusione competitiva (o principio di Gause), che afferma che se due specie coesistono in un medesimo ambiente, ciò avviene in ragione del fatto che esse presentano nicchie ecologiche separate. Qualora, però, le due specie presentino nicchie sovrapposte, allorà una delle due specie prenderà il sopravvento sull’altra fino ad eliminarla. La grande biodiversità del fitoplancton per tutti i livelli filogenetici invece è in contrasto con la gamma limitata di risorse per cui sono in concorrenza una con l’altra (come ad esempio nitrati, fosfati, acido silicico, ferro).

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Nuclear warning: bollettino radioattivo

Imegecredit: Wikimedia Commons

La mia indignazione riguardo al rinascimento nucleare non riesce ad affievolirsi, anzi di recente sono sempre più allarmanti le notizie che giungono dal fronte, e non riesco proprio a comprendere come si possa ignorare  eventi così preoccupanti e la stampa italiana, come al solito latita.

Inutile ricordare che con le rinnovabili non sussiste alcun pericolo per la popolazione che abita nei dintorni di una centrale, la radioattività è un insidia invisibile che colpisce nonostante l’ideologia politica che la supporta, come una livella che non guarda in faccia a nessuno e si fa beffe della casta di appartenenza, ricchi o poveri, belli o brutti, son colpiti tutti.

Ma vediamo che cosa i media in Italia non fanno passare, la nostra personale omertà di stampa di queste ultime settimane:

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Non può piovere petrolio!

Siamo tutti in sdegnata apprensione per l’immane disastro ambientale che nei giorni scorsi ha devastato il golfo del Messico, e che la BP sta cercando di contenere, con discutibili risultati, purtroppo.

Fra le migliaia di proposte che in queste settimane sono state inoltrate, nella speranza che i vertici dell’azienda rimangano colpiti da qualche brillante intuizione (anche se io li vedrei bene colpiti da qualcos’altro), spicca sicuramente quella di qualche sedicente esperto che suggerisce di far scoppiare una bella bombetta atomica per sigillare definitivamente la copiosa e impietosa perdita di petrolio.

Come dire: mi hanno avvelenato il gatto, mi passi la stricnina per favore?

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La favola del nucleare sicuro

Il ciclo radioattivo per l'uomo (image credit: Wikimedia Commons)

Questo articolo è dedicato a tutti i nuclearisti convinti della sicurezza delle nuove tecnologie nucleari, forse sarà per questo che invocano la clausola del NIMBY palleggiandosi l’imminente patata radioattiva, e intanto propagandano con assoluta certezza che non accadrà mai nulla di grave sul nostro bel paese. Sicuro.

Beati loro, come diceva Bertolt Brecht, “Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio”, sul quale ci tesse anche una lode illuminante!!

Ecco una rassegna dei recenti incidenti a impianti nucleari, almeno quelli sfuggiti all’azione di occultamento dalla rete, che allarmano l’opinione pubblica, ma che non suscitano mai (chissà perché?) un adeguato riscontro nelle notizie dei quotidiani.

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Quello stronzio radioattivo che contamina i pesci…

Stronzianite fluorescente con calcite. (Image credit: Wikimedia Commons)

Lo stronzio è un elemento chimico appartenente al gruppo dei metalli alcalino-terrosi, lo stesso in cui è presente il calcio, e per questo motivo condivide molte delle molteplici proprietà chimico-fisiche strettamente correlate alle funzioni della biochimica della vita.

Negli impianti nucleari, un isotopo dello stronzio, 90Sr, avente una emivita di 29 anni, viene allegramente  prodotto dalle reazioni di fissione nucleare. E’ presente in quantità nel combustibile nucleare una volta esaurito, pertanto è un componente importante delle scorie nucleari,  dal 5,8 al 6,8% della quantità di uranio iniziale, a seconda dell’isotopo considerato (rispettivamente 233 e 235).

Lo stronzio radioattivo è pericoloso per la salute perché tende a sostituirsi al calcio delle ossa e quindi a permanervi per lungo tempo, provocando tramite la sua radioattività l’insorgere di forme tumorali (cancro alle ossa, al midollo osseo e varie leucemie). Una verità incontrovertibile.

Sempre più spesso vengono riscontrate anomale, e per qualcuno “inspiegabili”, presenze di questo isotopo nei pesci che, guardacaso, si trovavano a passare nei pressi di una centrale nucleare, come ad es. nel Vermont, un impianto che in questo momento è nell’occhio del ciclone per una grave perdita di trizio, di cui però non si parla molto, il reattore lo chiamano Yankee, forse per esorcizzarne i timori con un appellativo confidenziale …

Accattatevillo! (Courtesy credit: Tom Ferguson)

Bene, l’allarme è stato liquidato come infondato, lo stronzio 90 si è diffuso nella crosta terrestre a causa del disastro di Chernobyl e di test nucleari sparsi nel tempo in tutto il mondo, e che hanno rilasciato nell’ambiente grandi quantità di questo isotopo a causa delle polveri che ricadono sulla superficie dopo l’esplosione. E’ anche notorio che la fauna ittica è un ottimo bioaccumulatore di veleni vari, come ad esempio per il mercurio. Tutto calza a pennello, peccato che l’incidenza dei casi di leucemia è in costante aumento in maniera direttamente proporzionale alla distanza dai temuti impianti. E molti americani cominciano a preoccuparsi seriamente.

In un mondo dove la notizia più letta del giorno riguarda i mondiali di calcio (o dovrei dire i mondiali di stronzio per impertinente analogia?), dove l’OMS viene accusata per la promozione di un  inutile ma proficuo vaccino, dove la BP paga per rimuovere parole scomode dalle ricerche su google, nel vano tentativo di nascondersi con un dito dalle ire dell’opinione pubblica, in un mondo dove si viene a sapere di un incidente nucleare non prima di qualche mese dopo che è avvenuto (vedi Tricastin, qua vicino a noi), in cui i disastri vengono annunciati il più tardi possibile o peggio insabbiati per non provocare inutili insurrezioni, siamo proprio così sicuri della sicurezza della scelta nucleare?

Io proprio per niente.

Per rimanere aggiornati:  schema-root.org

Il nucleare non è la risposta al Global Warming!

Oggi ho una sola certezza: il dibattito sul Global Warming è strettamente correlato con la stagionalità. Quando la tarda primavera e l’imminente estate iniziano a diffondere i primi caldi, il timido mormorio dei mesi freddi diventa improvvisamente un martello pneumatico da 100 decibel, ingloriosamente amplificato dalle vampate di calore, come una cassa di risonanza globale.

Per il resto, nel mio modesto scetticismo, cerco di barcamenarmi come meglio posso nell’oceano di informazioni che un non addetto ai lavori può trovare in rete, per cercare di dare una risposta ai miei dubbi, spesso invano. Sarà che ormai la diffidenza è sovrana, a mo’ di anticorpo contro la pandemia di bufale e disinformazione che affligge gli argomenti più controversi, ma orientarsi in questo frangente non è affatto facile, e lo è ancor meno schierarsi con sicurezza.

A meno che …

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Il global warming è la causa di tutti i mali?

Il riscaldamento globale è un espressione che indica un aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli oceani a causa di eventi naturali. Almeno così esordisce pressapoco Wikipedia, vedo già qualcuno inalberarsi, ma lo pregherei di pazientare.

Quando si parla invece di surriscaldamento climatico, beh, allora abbiamo a che fare con lo spaventoso Global Warming, attribuito con grande consenso (anche se non esente da autorevoli dissensi) alle attività antropiche, ovvero è a nostro (esclusivo?)  carico, e bisognerebbe correre  quanto prima ai ripari. Come? Forse lo vedremo un’altra volta.

Quello che ora mi lascia perplesso è l’enorme numero di articoli sensazionalistici che riscaldano ancora di più un clima già aspro e surriscaldato dalle recenti gaffe dell’IPCC. Articoli pubblicati nel corso degli anni che pongono il GW a capo di tutti i mali, anche se onestamente non sono in grado di dire quali siano veritieri e quali invece frutto di mera illazione, alcuni sono davvero notevoli, sarcasticamente parlando. Vediamone una ‘breve’ rassegna:

Potete trovarne a centinaia qui, una raccolta di tutte le spaventose segnalazioni attribuite ai cambiamenti climatici, che non finiscono mai di sorprendere…

Scusatemi, ma devo scappare a comprare un cappotto.

Betelgeuse diventerà una supernova tra qualche giorno?

In rete impazza l’ultimo coito allarmista che vedrebbe Betelgeuse prossima alla sua fine per trasformarsi catastroficamente in una supernova. Betelgeuse è una stella dell’emisfero boreale, si può distinguere con grande facilità anche dalle grandi città: è infatti la decima stella più brillante del cielo se vista ad occhio nudo. Attualmente si trova in effetti nelle ultime fasi della propria evoluzione stellare, la fase di supergigante rossa, altamente instabile, è infatti il preludio all’estinzione dell’astro. Data la sua grande massa, gli astronomi ritengono che la stella concluderà la propria esistenza esplodendo in una brillantissima supernova di tipo II. Nessuno sa con esattezza quando ciò avverrà e le opinioni sono molto in contrasto fra loro, ma annunciare che la trasformazione in supernova ci coinvolgerà inevitabilmente, magari collocandola nel 2012 per via del fuso orario galattico, fa sempre un certo scalpore.

La costellazione di Orione nell'atlante Uranometria di Bayer; Betelgeuse, designata dalla lettera α, è la spalla sinistra del Cacciatore armato di clava.

Beh, quando la notizia proviene da fonti non primarie, che citano altre fonti anonime o provenienti da qualche strano forum, è meglio partire con un precauzionale scetticismo, che non fa mai male, e magari cercare un’ulteriore riscontro prima di gridare al lupo, sarebbe d’obbligo.

Come sottolinea l’ottimo Bad Astronomy infatti, Betelgeuse si trova almeno a 25 volte la distanza minima affinché possa nuocere al sistema solare in qualsiasi maniera. La variabilità che da alcuni viene ritenuta sintomatica del suo prossimo default, è nota da parecchio tempo ed è parte del suo ciclo naturale, non di un’imminente esplosione.

E poi abbiamo già molto di cui preoccuparci, il global warming antropico, Nibiru, l’Armageddon, il picco del petrolio, i rettiliani e le abduction, senza contare il New Global Order, la pedofilia clericale e pedanti politici, non possiamo proprio permetterci un altro allarme rosso!