Il Digital Universe Atlas è un progetto avviato dal 1998 dal Museo Americano di Storia Naturale e dal Planetario Hayden, con il significativo supporto della NASA e del NCSA (National Center for Supercomputing Applications).
Si tratta di un atlante digitale, rilasciato con licenza open source, liberamente scaricabile e disponibile per le principali architetture hardware e software (Linux, Windows, Mac e IRIX). Dispone di un motore grafico molto più potente di qualsiasi altra applicazione freeware esistente, tuttavia è ancora poco noto tra gli astronomi dilettanti e consente una visualizzazione dell’universo conosciuto in 4 dimensioni.
Insieme a Celestia e Orbiter e, a differenza della maggior parte di questo tipo di applicazioni, Digital Universe condivide la capacità di visualizzare lo spazio da punti esterni alla Terra. Sulla base della sua oculata programmazione, il rendering e lo zoom dei pianeti sono competitivi rispetto alle sue alternative, inoltre dispone di una visualizzazione ad altissima precisione delle distanze esterne alla Via Lattea che integrano il software e il database. Questo consente una flessibilità senza pari nel tracciare le rotte di un ipotetico viaggio fra le stelle, consentendo la visualizzazione interattiva delle reali distanze e delle configurazioni degli oggetti nella zona dello spazio selezionata.
Un sistema volto a migliorare la comprensione dell’astronomia e dei dintorni del sistema solare, vestendo i panni di un osservatore neutrale dei sistemi di coordinate celesti – sistemi che non sono quindi né geocentrici né eliocentrici – come il sistema di coordinate galattiche o supergalattiche.
Carter Emmart, uno degli ideatori e sviluppatori del progetto dell’Atlante Digitale dell’Universo, Direttore del dipartimento di astrovisualizzazione presso il Museo Americano di Storia Naturale, ha coordinato i ricercatori, i programmatori e i grafici per riprodurre con la massima accuratezza e un elevato impatto visivo ricco di coinvolgenti esperienze nello spazio presso il Planetario Hayden. Negli ultimi dieci anni, ha diretto ben quattro spettacoli destinati al pubblico del museo: Passport to the Universe, The Search for Life: Are we Alone?, Cosmic Collisions e Journey to the Stars.
L’interesse di Emmart per lo spazio inizia presto, all’età di dieci anni già frequentava i corsi di astronomia presso il vecchio planetario Hayden. Nato in una famiglia di artisti, ha unito naturalmente il suo amore per la scienza con la sua abilità per le tecniche di visualizzazione.
Durante una delle conferenze curate dall’organizzazione no-profit TED (acronimo di Technology, Entertainment, Design), Carter Emmart ha descritto in un suo intervento il software e il lavoro dedicato, promuovendolo con immagini spettacolari e visualizzazioni suggestive, un video che condivido con piacere e che spero infonda la stessa passione. Il video contiene i sottotitoli in italiano selezionabili dal menu. La traduzione è curata dal sottoscritto, ed è stata revisionata da Giacomo Boschi, che ringrazio per la gentile disponibilità.
Buona visione.
Il video è stato reso disponibile grazie a TED (http://www.ted.com)
Fonti per l’articolo e link:
- Planetario Hayden
- TED (idee degne di essere diffuse)
- American Museum of Natural History
Grande !!!
Non conoscevo questo programma, ma pare molto interessante!
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