L’energia solare negli Stati Uniti costa meno di quella nucleare. Questa scioccante verità, sicuramente destinata a far discutere, è quanto emerge dal rapporto di John Blackburn, Professore Emerito presso la Duke University ed ex presidente del dipartimento di economia dell’università, rilasciato pochi giorni fa dal N.C. Waste Awareness and Reduction Network. Mentre il prezzo dei sistemi fotovoltaici è in calo da decenni, il costo delle nuove centrali nucleari ha subito una notevole escursione – e il punto di pareggio è stato raggiunto almeno in North Carolina, dove l’energia solare è ora meno costosa rispetto al nucleare.
Il report dal titolo “Solar and Nuclear Costs — The Historic Crossover”, mette in risalto come gli stati con una vera concorrenza libera nella vendita di energia, rifiutano la costruzione di nuove centrali nucleari, destinando i loro sforzi verso il solare, l’eolico, la cogenerazione e l’efficienza energetica, mentre dove regna il monopolio nel mercato energetico, come in Carolina del Nord, stanno ancora spingendo sul nucleare.
Duke Energy e Progress Energy, le principali compagnie del North Carolina, stimano che i nuovi impianti nucleari proposti, produrranno energia ad un costo di 14-18 centesimi di dollaro per chilowattora. I produttori di energia solare su scala commerciale però offrono già alle società elettriche un chilowattora per meno di 14 centesimi.
Oggi un tipico proprietario di abitazione può installare un impianto fotovoltaico a un costo compreso tra 8.200 e 20.000$ (o più, a seconda della capacità), un investimento incentivato anche dall’indipendenza energetica che comporta, oltre che dal positivo impatto ambientale risultante.
Come molti esempi storici insegnano, la diffusione di una tecnologia contribuisce a contenere e a ridurne il prezzo finale nel tempo, a meno che non si tratti dello sfruttamento di risorse fossili come il petrolio, l’uranio e il carbone, tutti soggetti ad affrontare il famigerato picco di Hubbert, oltrepassato il quale la disponibilità e l’estrazione saranno inevitabilmente affetti da costi sempre in crescita. Il prezzo dei pannelli solari fotovoltaici è crollato per più del 40 per cento l’anno scorso a causa di un eccesso di offerta globale, secondo la Solar Energy Industries Association.
Siamo tutti caldamente invitati a investire, per quanto finanziariamente ne siamo in grado, nel fotovoltaico e solare termico, eolico o qualunque altra fonte di energia rinnovabile ci venga a tiro, che oltre a garantire un sicuro ritorno economico nel tempo, anche per lasciare ai nostri eredi un ambiente meno contaminato da scorie millenarie, rifiuti venefici e emissioni dannose, evitando di rischiare in uno scellerato azzardo miliardi di euro in denaro pubblico per nuovi pericolosi progetti nucleari, che riempiono solo le tasche dei furbetti di turno.
Fonte: Facing South (organo ufficiale di stampa dell’Institute for Southern Studies, un centro di ricerca no-profit con sede a Durham, North Carolina)
News appresa da: nuclear-news.net
ciao,
hai visto che oggi il corriere si è accorto dello stesso studio? (in realtà lo hanno letto sul NYT)
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_luglio_27/solare-costi-nucleare_6c3ac74a-998b-11df-882f-00144f02aabe.shtml
Antonio
Già, ieri La Stampa, oggi il Corriere e altri importanti quotidiani, tutti ispirati dall’articolo del NYT, e seguendo su Twitter l’escursus della notizia, mi sembra che abbia sollevato un vespaio di proteste e tentativi di smentita. Tra le principali, segnalo la replica ufficiale dell’Enel, che sottolinea come il sorpasso sia dovuto sostanzialmente ad un meccanismo di incentivi localizzati nella Carolina del Nord.
Il problema che difficilmente emerge computando i costi del nucleare, a mio avviso, è l’impossibilità di calcolare i costi di gestione di depositi di scorie millenarie, una marcata sottostima dell’incidenza del prezzo del materiale fissile e delle sue proiezioni future, inoltre non vengono tenuti in considerazione eventuali (e neanche poi tanto) costi per le bonifiche in caso di perdite di materiali radioattivi o altri incidenti, il costo sanitario dovuto all’aumento di patologie legate alla blanda esposizione degli sfortunati residenti che circondano gli impianti (ma questo un certo Umberto forse lo ha intuito), tanto per dire le prime che mi vengono in mente.
E poi, andiamo, esiste qualcuno al mondo che non ha ancora compreso le potenzialità di sviluppo delle fonti RINNOVABILI, che sono pulite per antonomasia e scandiscono breakthrough tecnologici ogni giorno che passa? 🙂
si, peccato che lo studio sia falsato dal fatto che vengono dedotti dai costi del solare i forti incentivi che offre lo stato del North Carolina.
Francamente da uno che scrive di occuparsi di scienza da oltre 20 anni mi sarei aspettato qualche dubbio sullo studio, e soprattutto sul solare visto che si sa che non è un’energia efficiente ed è tenuta in piedi solo da grandi interessi economici
Ciao ccirus,
hai perfettamente ragione, infatti lo studio è stato in seguito ridimensionato e criticato proprio per questi motivi, tuttavia vorrei aggiungere qualche considerazione, non a mia discolpa:
– se tieni conto della data, credo che questo sia stato il primo articolo (o uno dei primissimi) in italiano che ha ripreso la notizia;
– non sono solo le energie rinnovabili, e in questo caso particolare il fotovoltaico, a godere di incentivi o agevolazioni, secondo te il nucleare sarebbe possibile senza i contributi dello stato?
– quello che dovrebbe far fede è l’indice EROEI, e forse sai meglio di me quanto questo indice sia aleatorio, impreciso, criticabile e difficilmente calcolabile, dato che non esistono coefficienti univoci e condivisi, oltre al fatto che sembrano essere variabili nel tempo.
– Lo studio non va preso letteralmente, ma va inteso per ciò che indicano le sue tendenze, le quali sono incontrovertibili: è vero il sorpasso calcolato in questo frangente ha un valore puramente locale, ma considerando lo sviluppo della ricerca nel campo è inevitabile che i risultati riscontrati si applicheranno presto anche alle altre realtà.
Un saluto cordiale, e grazie per avermi concesso l’opportunità di sciogliere questo nodo.
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